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ONE PLUS ONE . SYMPATHY FOR THE DEVIL (2 DVD) |
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artista:
Rolling Stones, regia di Jean Luc Godard
DVD
Condizioni: NUOVO
genere: ROCK, BLUES
ID titolo:20475
"ONE PLUS ONE . SYMPATHY FOR THE DEVIL (2 DVD)" è in vendita da venerdì 24 giugno 2022 alle 17:50 in provincia di Vicenza
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Note : nuovo, ancora sigillato nel cellophane
2 dvd , area 2
di difficile reperibilità
Disco 1: Sympathy for the Devil – Versione della produzione.
Disco 2: One plus One Director’s Cut + Voices una videocosa di Enrico Ghezzi
Nell’estate del 1968, Jean-Luc Godard si reca in Inghilterra, per filmare i Rolling Stones, simbolo di una nuova generazione di origine piccolo borghese che sta scardinando il modo di pensare e il modo di vivere e sta preparando le basi per una nuova cultura e un nuovo linguaggio. Alle prove musicali degli Stones in studio, si alternano riprese in esterni...
Viaggio nella cultura occidentale degli anni ’60, attraverso i cinque episodi in cui il film è suddiviso. Tra questi le riprese che mostrano i Rolling Stones al lavoro durante la registrazione di un disco e quelle che seguono Anne Wiazemsky (l’allora compagna di Godard) in giro per Londra, mentre riempie i muri di scritte rivoluzionarie. Celebre la reazione violenta del regista, durante la prima proiezione del film nel 1968, alla notizia del cambio di titolo voluto dal produttore. La pellicola si intitolava infatti originariamente One plus one. Il passaggio all’odierno Sympathy for the Devil avvenne all’insaputa di Godard.
Il ’68 segna una svolta nella carriera registica di Jean Luc Godard: svolta estetica che arriva dopo una lunga riflessione sul linguaggio e sul ruolo stesso del cinema, in una situazione politica come quella innescata dal maggio francese. I film girati in questo periodo portano nella loro stessa struttura questo vortice di contraddizioni, e ne fanno documenti indispensabili per (non) capire quegli anni. Proprio in contemporanea con i fatti del maggio parigino il regista si trova a Londra, per girare un film molto particolare, con protagonisti i Rolling Stones. E dal connubio tra musica e cinema verrà fuori il film forse più riuscito (pur tra mille problemi, di produzione soprattutto) tra quelli del periodo “sessantottino” del regista. One plus one: uno più uno, ma anche uno contro uno. Il film è tutto basato su questa dicotomia, su una serie di opposizioni che in molti casi rivelano la loro fragilità strutturale, che dialetticamente non riescono a stare in piedi senza prevedere un terzo fenomeno che le sintetizzi. l film è basato sulle riprese fatte agli Olimpic Studios di Londra durante le session di registrazione della canzone Sympathy for the devil dei Rolling Stones. Lo studio di registrazione diventa dunque studio cinematografico (scopertamente: tante le luci a vista), gli Stones diventano (non) attori, la macchina da presa li segue attraverso le prove con lunghissimi (e bellissimi) piani-sequenza che restituiscono tutto allo spettatore, tempi morti compresi. I movimenti di macchina nello studio sono fluidi, la macchina da presa danza lentamente intorno alla band, ne cattura ogni singolo momento. Si aggira nell’enorme stanzone degli Olimpic Studios rivelandone tutti i particolari, non solo dunque il gruppo ma anche il “dietro le quinte”, i tecnici e il personale che assistono alla session (in cui man mano si definiva la struttura del pezzo), forse un po’ annoiati, distratti, non partecipi al momento della creazione. È interessante come un non-documentario come quello di Godard restituisca allo spettatore momenti di vita in studio così autentici (gli Stones sono abbastanza bravi ad ignorare la presenza della macchina da presa, anche se sorge il fondato dubbio che quella fosse una forma di recitazione). L’uso del piano-sequenza è la scelta obbligata se si vuole – sia pur lontanamente (cinematograficamente) – rappresentare la “vita”, se mai questa possa essere rappresentata, o comunque lo scorrere del tempo (il piano-sequenza che documenta la registrazione dei famosi uh-uh della canzone è una delle cose più belle girate da Godard in quegli anni)...
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